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sabato 19 marzo 2016


Le zeppole di San Giuseppe, quelle napoletane sono davvero uniche


Ecco qualche anticipazione sulla storia e le varianti da regione a regione del tipico dolce partenopeo

C’è chi la preferisce fritta e chi al forno, la prima versione della sua ricetta risalirebbe addirittura al 1837, ed è alla città di Napoli che viene generalmente attribuita la sua paternità.
Sì stiamo parlando proprio delle classiche zeppole di San Giuseppe, il dolce della cucina partenopea che accompagna la ricorrenza della festa del papà ogni 19 marzo dell’anno.

La storia

zeppole di san giuseppe napoli
Ma scopriamo qualcosa di più sulle sue origini.
A dire il vero, sono tante le versioni legate alla storia di questa gustosa delizia, ma ciò che è certo è che la famigerata zeppola “made in Naples”un tempo veniva preparata direttamente in strada dai cosiddetti“frittellari”.

E per quanto riguarda il nome che la descrive, non bisogna lasciarsi trarre in inganno.
Sì perché l’appetitosa pietanza non trae origine dal comune di San Giuseppe Vesuviano in provincia di Napoli, come erroneamente si potrebbe credere, ma con molta probabilità la sua genesi è legata all’ordine monacale di San Gregorio Armeno o a quello dello Splendore.
Quel che è sicuro è che la prima versione della preparazione della classica zeppola napoletana è stata rintracciata nel trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti, risalente al 1837.

Regione che vai, ricetta che trovi...

zeppole di san giuseppe napoli
Ma attenzione la bontà di questa ricetta universale ha valicato i confini della Terra Felix, fino a sospingersi nelle regioni di Marche, Sicilia e Sardegna, dove troviamo diverse varianti del dolce a base di crema, zucchero a velo e amarena.
Partiamo dalla Sicilia, qui le zeppole vengono preparate con farina, riso, miele d'arancio, cannella e zucchero a velo, in Sardegna invece assumono il nome di Tzippulas e vengono gustate soprattutto in occasione del carnevale.
In particolare il comune a cui è riconosciuta la più antica tradizione nella preparazione è Narbolia, in provincia di Oristano.

Chiudiamo infine con le Marche dove troviamo una netta rivisitazione del dolce partenopeo, che qui assume le sembianze di una ciambella e non prevede l’utilizzo di crema e amarena, bensì l’uso nell’impasto di rum o anice, in aggiunta alla scorza grattugiata di limone.

Ma vediamo la ricetta delle tipiche zeppole napoletane

Ingredienti:

-70 grammi di burro
150 grammi di farina
-40 grammi di zucchero
-3 uova
-1 limone
-300 grammi di crema pasticciera
-Amarene q.b.
-Zucchero a velo q.b.
-Olio di semi d'arachidi q.b.

Preparazione:

Scaldate 250 ml di acqua in una casseruola con il burro e portate a bollore. Levate dal fuoco, versate tutta la farina e lavorate energicamente con un cucchiaio di legno. Rimettete sul fuoco e fate asciugare l’impasto per qualche minuto; quindi levate dal fuoco, trasferite tutto in una ciotola e lasciate intiepidire.

zeppole di san giuseppe napoli
Unite lo zucchero e la scorza di limone, e lavorate ancora con un cucchiaio di legno, aggiungendo le uova, uno alla volta, non prima che il precedente sia stato perfettamente assorbito. Una volta ottenuto un composto omogeneo, trasferitelo in una tasca da pasticciere con la bocca rigata.

Ritagliate dei quadrati di carta forno, di circa 8 cm di lato. Disponeteli sulla placca del forno, senza che si tocchino, e ungeteli leggermente di olio. Quindi, premendo la tasca, con un movimento a spirale, formate su ogni quadrato una scodellina di pasta. Versate abbondante olio di semi in una padella per friggere, e scaldatelo a una temperatura di circa 170 °C.

zeppole di san giuseppe napoli
Immergete 3-4 scodelline di pasta alla volta, aiutandovi con il quadrato di carta; eliminate la carta forno e friggete le zeppole dolcemente, rigirandole più volte per farle dorare in modo uniforme. Man mano che sono pronte, scolatele su un foglio di carta assorbente da cucina. Infine farcite le zeppole con la crema pasticciera, ultimate con una ciliegia o un’amarena sciroppata, spolverizzate con lo zucchero a velo e servite.

[Credits ricetta: Alice] 

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